Nicolò “Insa” Mirra, dopo la recente esperienza con QLASH, passa all’Atalanta eSports nel doppio ruolo di videogiocatore-influencer. Noi di FUTXFAN, a margine dell’annuncio ufficiale abbiamo avuto modo di fare qualche domanda al diretto interessato e ad Alessio Cicolari di AK Informatica.
INSA
• Dopo l’esperienza in QLASH passi all’Atalanta eS-ports, come mai questa scelta?
Innanzitutto ci tengo a sottolineare tutta la mia gratitudine verso QLASH e verso Inter, coi quali ho passato 2 anni fantastici e indimenticabili. A inizio stagione di FIFA 21 ci siamo trovati al “tavolo”, abbiamo parlato del più e del meno, del futuro e di tantissime prospettive. Al termine della riunione ho deciso di prendermi del tempo per valutare le opzioni che avevo, 3/4 nello specifico, tra cui Atalanta. Non ho avuto dubbi nella scelta post QLASH, sia per il modo in cui si erano presentati, portandomi allo stadio e mostrandomi fisicamente quanto presenti fossero le società coinvolte, sia perché l’Atalanta è in fortissima crescita e stanno lavorando bene sotto ogni punto di vista ma anche perché AK e tutte le persone coinvolte sono una sicurezza. Ho già avuto modo di collaborare con AK, ne ho sempre sentito parlare bene e ho sempre seguito il loro lavoro. Nota divertente: la squadra di calcio in cui giocavo da ragazzino era stata Scuola Calcio Atalanta per un grosso periodo, per cui diciamo che alla fine tutto torna. Sono felicissimo e non vedo l’ora.
• Sei stato uno dei primi giocatori professionisti in Italia ed il primo ad aver vestito la maglia di tre squadre impegnate nelle rispettive stagioni in UEFA Champions League, precisamente con Roma Fnatic, Inter QLASH e ora con l’Atalanta eSports! Sicuramente un motivo di vanto ed orgoglio, cosa ne pensi?
Sicuramente un onore e una grossa soddisfazione! Riguardarsi indietro e guardare ora dove sono fa sicuramente un certo effetto, non mi sarei mai aspettato questa carriera e di vestire queste maglie ma siamo qui. Il mio obiettivo è riuscire a dare sempre il massimo, in modo che un giorno possa guardarmi e ritenermi soddisfatto.
• La tua presenza nei team dove sei stato non si è mai limitata alla componente di videogiocatore professionista, grazie ai social e le tue doti di comunicazione hai ricoperto un ruolo ambivalente all’interno di essi. Anche con l’Atalanta sarà così? Consideri questo un tuo punto di forza e potrebbe diventare esclusivamente il tuo ruolo in futuro?
Iniziò un po’ per caso con l’AS Roma per via di Colin che mi semi obbligò a essere filmato durante The Intercontinels 2017 a Bangkok, per poi proseguire insieme a BrazoCrew e Prinsipe allo stadio e a Trigoria, una cosa ha tirato l’altra e alla fine mi ci sono appassionato ma d’altro canto, un po’ probabilmente è sempre stato quello che desideravo. Sono cresciuto guardando Nadeshot e Rekkles ma alla fine prendevo sempre più ispirazione dal primo, già questo dovrebbe far capire cosa preferisco. Lui è stato il primo (su console sicuramente) a diventare super conosciuto col binomio pro-influencer; in proporzione sogno di fare un percorso come il suo.
• In Italia si sente molto spesso dire che mancano coach eSports, vista la tua grande esperienza ti vedresti in questa veste?
Tante volte sono più bravo ad analizzare i miei errori, riconoscerli e individuare come allenarli piuttosto che ad applicarli, è una possibilità, mi ci rivedo ma non so se sarà quello il percorso successivo, lo scopriremo ma indubbiamente io sviluppo tutte le vie e tengo tutte le porte aperte.
• A tal proposito, essendo uno dei pionieri dell’eSports in Italia e grazie alla tua grande immersione all’interno di questo panorama, dove potrà arrivare a tuo avviso il settore eSports in Italia e nel mondo nel breve e nel lungo periodo?
Penso che in questo momento storico, con la pandemia di mezzo, sia letteralmente impossibile prevedere cosa succederà. Sicuramente nel breve ci si strutturerà per fare la gran parte degli eventi online, con le sole annesse Grand Finals dal vivo in studio, senza pubblico, quando possibile. Nel futuro mi auguro di vedere stadi pieni ma ci vorrà un po’ ancora. Guardo all’America e l’Asia, sognando di vedere quel livello qui e credo che a nostro modo e in proporzione ci arriveremo.
• Ma passiamo al gioco, quali sono le tue impressioni su FIFA 21?
Che obiettivi ti poni a livello di risultati?
FIFA 21 nel primo mese era il gioco più bello e ideale per me degli ultimi 4 anni però poi un paio di patch, server affollati e un paio di cosette hanno già cambiato il meta. Sicuramente sarà un anno interessante, diciamo che arrivo da una stagione strana, dove mi son preso una pausa siccome FIFA 20 non era nelle mie corde ma durante il quale son riuscito comunque a dimostrare un ottimo livello al Twitch Rivals estivo, giocando un ottimo gameplay, eliminando Gorilla con una squadra da 500 mila crediti e riuscendo quasi a fare il miracolo con JRA finendo 3-2 per lui (2-0, 1-2). Quest’ultimo evento di FIFA 20 mi ha ridato voglia e grinta che spero di riuscire a tramutare in un gameplay di livello alto nel più breve tempo possibile. I primi impegni saranno le qualifiche al Mondiale Per Club e migliorare i miei risultati in Weekend League, dopodiché penseremo a eventuali qualifiche per i major e alla potenziale eSerie A.
• Un consiglio che ti sentiresti di dare a chi vuole intraprendere la strada competitiva ed uno a chi si vuole lanciare sul lato di creatore di contenuti a tema FIFA?
Secondo me è fondamentale distinguere cosa si vuole perché ci son tantissime vie per fare un percorso come il mio.
1. Volete vincere e basta? Dimenticate il fare contenuti ogni giorno come faccio io perché in quel caso va in secondo piano, giocate 4/5/6 ore al giorno, giocate con gente più forte di voi, cercate di riguardarvi il gameplay di ogni vostro game, per capire cosa dovete migliorare, guardate ai più forti e capite le meccaniche. Lavorate con molta autocritica e sfruttate ogni sconfitta come lezione.
2. Volete fare contenuti e mantenere un buon livello competitivo? Va fatto tutto ciò che ho detto nella prima ma dedicandoci meno tempo, per dedicare il resto a stare sul pezzo coi contenuti. Lato contenutistico cercate sempre di essere innovativi, disponibili e soprattutto: voi stessi. Il panorama è quasi saturo, se cercherete di essere chi non siete, non funzionerà mai. Siate voi stessi e splenderete, se sarete bravi.
Generalmente si cade molto spesso, ma come direbbe Thomas Wayne “Sai perché cadiamo, Bruce? Per imparare a rimetterci in piedi.” Nelle sconfitte c’è sempre una lezione, non mollate mai, imparate dai vostri errori.
ALESSIO CICOLARI
• Atalanta eSports, un grande progetto che si arricchisce anche della figura di Nicolò. Quali obbiettivi vi ponete per questa stagione?
Per Atalanta eSports l’obiettivo principale è sempre quello di trovare nuovi talenti dalla community e di farli crescere all’interno della nostra cantera. Purtroppo nella prima parte della stagione le restrizioni Covid19 ci hanno impedito di lavorare come avevamo progettato. Con l’innesto di Nicolò un tassello importante per il coinvolgimento della community è stato messo.
• Con Insa entra nel team dell’Atalanta una figura differente e unica nel suo genere, quella del videogiocatore professionista ed allo stesso tempo influencer. Il corteggiamento so che era in atto da tempo (ride,ndr), ma spiegaci il perché di questa scelta.
Diciamo che Nicolò è stata la prima persona che chiamai anche la scorsa stagione, ovviamente impegni preesistenti hanno allungato un po’ i tempi. Il progetto Atalanta eSports come già detto si basa sul coinvolgimento della community, dei fan e sull’interazione con essi. Chi meglio di un Pro-Influencer potrebbe aiutarci in questo?
•Il settore eSports è in grande crescita in Italia, chiedo anche a te, come ad Insa, dove pensi che possa arrivare nel breve e nel lungo periodo?
Gli eSports sono in costante crescita in ogni settore, nel breve periodo assisteremo ad una presenza più costante delle attività eSports nei palinsesti Tv e media, su un lungo periodo assisteremo alla parallelizzazione degli eSports agli sport reali, sia come partecipazione che come visione.
• Quanto pensi sia importante per un team avere una struttura come eSports Palace?
Secondo me è fondamentale. Come i più grossi team eSports insegnano, avere una Gaming House è fondamentale. L’interazione con i compagni, coach, pubblico, fan è importantissima. L’online su questo non può competere. Speriamo presto di poter tornare ad usufruire pienamente della struttura una volta che le restrizioni termineranno.
• Perché, a tuo avviso, una azienda o un brand dovrebbe investire nell’eSports in Italia?
Semplice, perchè è uno dei pochi modi per raggiungere un target di pubblico altrimenti irraggiungibile con le attività di marketing standard. I ragazzi di oggi non leggono i giornali, guardano pochissimo la tv generalista e scelgono con cura i propri contenuti. Noi lavoriamo parecchio nella creazione di progetti marketing legati agli eSports, anche per grossi gruppi industriali, cosa importantissima perchè più le attività eSports diventano interessanti a fini commerciali più possono evolvere, crescere e diventare per molti un lavoro e fonte di reddito oltre che un intrattenimento.
Si conclude qui questo articolo dedicato all’ingresso di Insa nell’Atalanta.
FIFA 21 sarà disponibile per le piattaforme PlayStation 4, Xbox One, PC e Nintendo Switch e su Playstation 5 ed Xbox One X.
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